Obiettivi

Capitolo 3

Era un tardo pomeriggio del 2016, ero seduta sul mio letto, nella mia camera a Southbank, Melbourne.

Mi fermai ad osservare pezzi di cielo tra i palazzi mentre pian piano il sole calava per lasciare spazio alla luna.

Sembrava tutto lento, lontano dalla frenesia che soltanto due mesi prima avevo nella mia vita, con le luci di Times Square, la stazione di Grand Central sempre piena di persone, le macchine impazzite che giravano nella Grande Mela.

Quell’odore di ricchezza e carriera che respiravo nelle persone che frequentavo.

Era tutto diverso ma qualcosa di uguale c’era.

Il mio desiderio di costruire una carriera. La mia ambizione.

La mia voglia di poter dire:

“con questo lavoro potrei vivere in qualunque parte del mondo”, “con questo lavoro e competenze potrei sempre salire su un aereo e non resterò mai senza lavoro e senza soldi”.

Anna

Casa a Southbank

Capitolo 2

I primi giorni li trascorsi in ostello, in questa grande camerata con altre ragazze provenienti da altre parti del mondo. Bagni in comune. Cucina in comune. Zero privacy. Ma circondata da aria di vacanza e sorrisi. Ognuno di noi era di passaggio.

Chi voleva continuare il viaggio e aveva già il biglietto per la prossima tappa, chi rientrava nella sua patria con una valigia colma di ricordi, chi, come me, aveva appena incominciato l’avventura e non sapeva ancora cosa aspettarsi dal domani.

Questa mia fase di transizione non durò molto, dopo una settimana avevo già trovato una camera in una casa condivisa, grazie ad un gruppo su Facebook: italiani a Melbourne.

Durante quei primi giorni ispezionai diverse case, ma nessuna mi conquistava, alcune erano vecchie, altre sporche e quindi puoi immaginare la mia gioia quando vidi la casa a Southbank.

Era una casa nuova, in un grattacielo con piscina e palestra, dove vivevano altri 4 italiani.

Dividevo camera e bagno con due persone, purtroppo non era ancora il momento di una camera privata o di una casa tutta mia. Erano opzioni completamente al di fuori del mio budget. Ma nonostante fossimo in 5, la casa a Southbank era davvero pulita.

Quella fu casa mia per quasi 3 mesi.

Anna

 Qui  trovate la mia intervista a Rolling Pandas in cui ho parlato della mia esperienza in Australia e molto altro.

Destinazione Melbourne

In una spiaggia del South Australia, con il suono dell’oceano in sottofondo, scrivo queste parole. Dopo mesi di blocco, di silenzio, dove non ho pubblicato nessun articolo per il mio blog, queste parole escono fuori con naturalezza. Senza il blocco del foglio bianco.
Lasciandomi cullare dalla melodia dell’oceano, la mia mente ritorna a quel 27 gennaio del 2016. Una data, per me, importante, la data che segna l’inizio di una nuova vita, l’inizio di una nuova avventura.
Pur essendo passati quasi 4 anni, i miei ricordi sono vividi, quasi come se fosse successo ieri.

Dopo ore e ore di volo (Roma – Melbourne, scalo Dubai) finalmente atterrai a Melbourne. Era sera inoltrata ed un taxi mi portò al mio ostello. Il fuso orario non tardò a farsi sentire. Fu una notte alquanto insonne. Fissai il soffitto per non so quanto tempo. Le prime luci dell’alba incominciavano a rischiarare tutto quando finalmente riuscì ad addormentarmi. Ma il risultato fu che mi svegliai dopo pranzo, venendo meno anche ad un appuntamento con una mia amica che all’epoca viveva a Melbourne e che mi avrebbe aiutata con le prime essenziali cose. Come ad esempio comprare una sim card per lo smartphone.

Nel pomeriggio riuscì a rintracciare la mia amica, attivando il WiFi dell’ostello (pagando 5 dollari per un giorno). A Melbourne gli ostelli sono dotati di WiFi ed è possibile acquistare la scheda per usufruirne.

Ancora un po’ stordita per il fuso orario, ancora incredula per aver realizzato uno dei miei più grandi sogni: andare in Australia, incominciai a muovere i primi passi.

Per la scelta della sim card optai per Optus. Ma c’é veramente l’imbarazzo della scelta: Telstra, Vodafone, Belong, Tpg e molte altre.

Anna

Come diventare au pair in America…

Step by step ti racconterò come diventare un au pair in America.

Primo passo: sai cos'è esattamente un au pair in America?

Un au pair in America è un giovane tra i 18 e i 26 anni, che per un anno della sua vita decide di vivere un’esperienza in una famiglia americana.

L’au pair diviene parte della famiglia americana e il suo compito è quello di occuparsi dei bambini della famiglia e di leggere faccende domestiche, proprio come una sorella maggiore.

Che differenza c'è tra au pair in America e au pair in un'altra parte del mondo? 

Ebbene si, c’è una differenza. In altre parti del mondo non esistono leggi ufficiali riguardo il rapporto alla pari, e l’età dei partecipanti non ha un limite ufficiale, seppure si aggira intorno ai 30 anni. In America invece il rapporto alla pari è regolato da leggi ufficiali.

Quali sono i requisiti per diventare au pair in America?  
  • Avere un’età tra i 18 e i 26 anni (purtroppo non oltre)
  • Avere una patente di guida
  • Avere almeno una conoscenza base della lingua inglese
  • Avere almeno 200 ore di esperienza con i bambini
  • Non essere sposati e non avere figli
  • Avere la fedina penale pulita
  • Avere il diploma o laurea
  • Iscriversi ad una delle agenzie au pair riconosciute dal governo americano
Quali sono i vantaggi di diventare un au pair in America?
  • Viaggio A/R da e per gli Stati Uniti gratuito
  • Visto J1 per lavorare legalmente
  • Paga settimanale 196 dollari americani
  • Due settimane di ferie pagate
  • 3 giorni a New York spesati
  • Contributo per gli studi
  • Camera privata nella casa della famiglia ospitante. Le famiglie selezionate sono di livello medio alto.
  • 1 anno in America con possibilità di rinnovarlo

Cattedrale di Salisbury

Durante una vacanza-studio

quando sei libero dalle attività scolastiche, 
puoi partecipare alle escursioni organizzate dal college. 
Importanti per socializzare e per conoscere il territorio circostante. 
 
Durante il mio soggiorno studio a Bournemouth
sud dell’Inghilterra, 
partecipai ad un’escursione organizzata a Salisbury.

Visita della Cattedrale di Salisbury

 
 
 
La Cattedrale è considerata uno dei maggiori esempi 
del primo gotico inglese ed il suo campanile, dotato di guglia, 
è il più alto di tutta la Gran Bretagna. 
Inoltre ha il più grande recinto e chiostro del paese.
 
Ma la Cattedrale di Salisbury 
è nota anche per custodire al suo interno 
il più antico orologio del mondo e 
la Magna Carta, 
considerata la prima costituzione che sia mai stata scritta
É composta da un insieme di articoli 
che limitano il potere del re d’Inghilterra.
 
Anna
 
 
 

I giardini di Bournemouth

Bournemouth gardens
                                                              I giardini di Bournemouth                                                               
Lasciati sedurre dai colori, suoni e profumi 
dei giardini di Bournemouth e 
riscopri il bambino che in te, 
fermandoti meravigliato ad ammirare i piccoli scoiattolini 
che sicuramente incontrerai durante le tue passeggiate. 
Scoiattoli a Bournemouth
 
I Giardini si dividono in Inferiori, Centrali e Superiori. 
Abbandona l’orologio e lasciati conquistare dai colori dei fiori 
disposti nelle aiuole, 
dal suo prato perfettamente curato e pulito.
 
                            I giardini di Bournemouth          
 
Nei Giardini troverai panchine e aree adatte al picnic, 
dove potrai fermarti per godere della serenità di questo luogo.
 
Pic nic a Bournemouth
Inoltre, spesso, vengono anche organizzati eventi, 
concerti o gite in mongolfiera a bordo del Bournemouth Balloon. 
 
Se durante le vostre passeggiate, 
alzate gli occhi al cielo, 
spesso vi capiterà di vederlo, lì, sopra di voi. 
 
Bournemouth Balloon
I Giardini Inferiori distano solo qualche minuto a piedi 
dalla spiaggia e dall’Oceanarium.
 
Anna
 

Hengistbury Head Nature Reserve

                                                                                                                                                                                           Alla scoperta di Hengistbury Head, Nature Reserve

 
Ho già raccontato della spiaggia di Bournemouth
di quanto amassi passeggiare lungo la spiaggia, 
restando ad ascoltare il suono dell’oceano.
 
 
 
                                                                                                                                                                                                                                                     Bournemouth Beach

Non ne ero mai stanca, mai sazia. 
Era da ammirare al tramonto, 
con il suo cielo azzurro o 
con il suo cielo grigio, tanto malinconico. 
Era la mia meta preferita!
 
Immaginate quindi un giorno libero dalle attività del college,
 sommatelo alla voglia di camminare e 
scoprire nuovi scorci paesaggistici, risultato…
 
Mi incammino in spiaggia, 
senza sapere bene dove sarei arrivata, 
stranamente non avevo un piano, 
non avevo già deciso la destinazione, 
volevo solo lasciarmi stupire 
da quello che avrei trovato lungo il percorso.
 
Camminando, camminando, per ore lungo la riva dell’oceano,
 arrivo a Hengistbury Head Nature Reserve
É stata una piacevole sorpresa e rivelazione.
 
 
É un sito archeologico di gran rilevanza, 
gli appassionati possono perdersi nella ricerca e nella scoperta.
 
Per chi invece, come me, è appassionato di passeggiate, 
scorci paesaggistici e fotografie questo posto è da non perdere.
 Una tappa lì è più che consigliata.
 
Anna
 
 
 

Oceanarium a Bournemouth


Vasche piene di mille colori, 
creature di cui non conoscevi neanche l’esistenza 
si muovono velocemente. 
Il mondo marino ti circonda completamente.

L’Oceanarium 
si distingue per i suoi elementi interattivi, 
che ti permettono di conoscere 
la vita di quelle creature marine.

A pochi minuti dalla spiaggia e dai caffè,
 l’Oceanarium è una tappa per trascorrere 
una o due ore in compagnia di misteriose creature.

Ho avuto occasione di visitare l’acquario 
durante la mia vacanza-studio a Bournemouth. 

Il Kings College offre, ai suoi studenti, 
diverse attività extra scolastiche che 
permettono di conoscere punti di interesse della città.

L’ingresso è a pagamento, 
ma l’Oceanarium offre diverse forme di riduzione.

Anna

Bournemouth Beach

Bournemouth Beach si estende per chilometri e chilometri 
ed é una delle spiagge più belle e famose del sud dell’Inghilterra. 
É possibile spostarsi da un capo all’altro 
tramite i sentieri panoramici 
che affacciano sul mare, scelta che consiglio, oppure in autobus.

Dalla spiaggia é possibile raggiungere diverse attrazioni,
 tra cui il Pier, l’Oceanarium e i giardini, oltre a caffè e ristoranti.

Questa spiaggia é stata la perfetta cornice 
della mia vacanza-studio. 
Adoravo passeggiare in spiaggia, 
esplorare dalle baie un po’ fuori mano, 
fino al centro, più vivo ed animato. 

Adoravo fotografarne ogni piccolo dettaglio.


Mi hanno raccontato che in estate, 
turisti e abitanti del luogo si rilassano in spiaggia, 
sotto i loro ombrelloni. 
Famose sono le gelaterie, che ogni estate vendono chili di gelati. 

Ma la mia esperienza é stata diversa. 
Io ho vissuto Bournemouth in inverno.
Ho potuto apprezzare il suono dell’oceano, 
perdermi nella bellezza di un tramonto, 
godermi le passeggiate nei tranquilli e puliti giardini.

L’oceano d’inverno é diverso!



Mentre quello d’estate richiama alla mente il sole, 
le creme abbronzanti, i turisti, 
quello d’inverno é più riflessivo, 
é vita, é sogno, é spiegazione, 
é domanda, é incanto… é orizzonte!

Bournemouth, sud dell’Inghilterra, ha il migliore clima inglese. 
Spesso le giornate sono soleggiate, anche in inverno.

Anna

Kings Beach Residence

Quella sera di fine Ottobre 2013, ad attendermi all’aeroporto c’era un autista. 
Aveva in mano un cartello con scritto “Kings College”.
In quel cartello vidi tutte le mie aspettative. 
Era la mia prima vacanza-studio, la mia prima volta lontana dall’Italia. 
Tutto aveva un sapore completamente nuovo e affascinante.
Quando arrivai a Bournemouth era ormai tarda serata, 
così decisi di rimanere nel residence. 
Rilassarmi in quella che sarebbe stata la mia camera per più di un mese.
Il Kings Beach Residence mi colpì subito, 
sin dal primo momento che lo vidi sulla brochure: 
camera singola con bagno privato a soli 3 minuti di distanza dalla spiaggia, dall’oceano.
Per settimane, prima della partenza, 
ho immaginato tutte le passeggiate e 
tutte le foto che avrei fatto a quella spiaggia. 
Sapevo che era il residence giusto per me.

Non presi neanche in considerazione gli altri residence offerti, 
ne la possibilità di andare a vivere in una famiglia.

Avevo bisogno di libertà, dei miei spazi, di spensieratezza.
Vivere con altri studenti internazionali mi ha condotta a conoscere altre realtà, 
altre culture e modi di fare.
Mi ha spinta a parlare inglese, a provarci.
Le difficoltà erano tante, il mio inglese era veramente misero 
ma ero a Bournemouth per imparare, per migliorare.

L’inglese é la lingua dei viaggi ed io volevo impararne almeno le basi.

Anna